sabato 28 ottobre 2023

Ossola, come sentirsi a casa...

Questo sabato sgambata di piacere, anche se lo sconfinare nelle dinamiche del sopralluogo sorge spesso spontaneo…l’istinto è sempre quello di ragionare in funzione di una possibile futura proposta alla clientela!
Probabilmente sarà l’ultima escursione in cui potrò salire in quota, il cambio orario, le giornate ormai corte e la neve imminente a breve daranno inizio, sopra i 2.000, a quella stagione invernale che mi precluderà le alte quote per diversi mesi.
Approfitto di fatto dell’unica giornata di bel tempo di tutta la settimana…dopo le abbondanti piogge l’aria è cristallina e già in autostrada il Rosa e i colossi del Vallese mi deliziano la visuale con le loro proporzioni quasi himalayane!
La mia prima preoccupazione è quella di decidere la meta odierna e la scelta la posso fare solo strada facendo in funzione di quello che constaterò essere il limite inferiore delle nevicate avvenute in settimana.
Non amo affatto la prima neve autunnale…è quanto mai infida, molle e poco aggrappata al suolo ancora caldo risulta estremamente scivolosa, nasconde inoltre gli avvallamenti del terreno ma, incapace di sostenere il peso di una persona, li trasforma spesso in autentici trabocchetti estremamente pericolosi.
Nei mesi autunnali evito quindi accuratamente di percorrere lunghi tratti innevati ed oggi devo riuscire a stabilire già durante il viaggio in macchina qual è la quota fino alla quale posso spingermi senza pestare neve!
La zona dove dirigermi l’ho comunque già scelta…oggi si torna nell’amata Ossola! Già a partire dai pressi di Castellanza riesco a individuare vette note come il Tagliaferro constatando come sui versanti meridionali non vi sia traccia di neve al di sotto dei 2.800mt! E sui versanti settentrionali? Beh per quelli sarà il caso di consultare qualche webcam!
Nei pressi di Ornavasso mi fermo per fare il mio controllo realizzando così che lungo i versanti in ombra la neve scende fin verso i 2.500m convincendomi quindi a scartare per oggi l’ipotesi di raggiungere il Maderlicke.
Arrivato nei pressi di Domodossola finalmente mi decido…oggi si va al Seehorn, la quota è perfetta e la salita è tutta al sole, un inestimabile valore aggiunto in questa stagione in cui le ombre risultano ormai particolarmente lunghe e fastidiose!
Oltrepassata la dogana svizzera mi dirigo subito in Val Vaira e, parcheggiata la macchina nei pressi della locanda di Zwischbergen, finalmente posso muovere i primi passi!
Le premesse per una giornata strepitosa ci sono tutte…cielo blu, vette innevate, selve di larici dorati, mucche al pascolo…si parte!
La salita procede lungo l’antica mulattiera che, a partire dal 1600, permise per secoli il transito di merci e persone attraverso il valico del Sempione…ricalcare queste antiche vie riesce sempre a suscitarmi delle piacevoli emozioni! Salendo di quota il panorama si fa sempre più suggestivo consentendo di ammirare l’incantevole solco della Val Vaira che si spalanca verso sud.
Da sempre ho una particolare predilezione per questa parte di Ossola che appartiene alla Confederazione elvetica, è una zona di rara bellezza paesaggistica che tuttavia risulta sempre poco frequentata sia dagli italiani, che la trascurano perché “straniera”, sia dagli stessi svizzeri per i quali risulta invece alquanto scomoda e defilata. Il risultato è che i pochi che abitualmente bazzicano queste montagne hanno spesso il privilegio di ammirarne i grandiosi paesaggi nella tranquillità più assoluta!
Oltrepassato l’idilliaco passo di Furrgu mi inoltro in una fascia di radi larici con diversi esemplari visibilmente secolari e raggiungo la splendida conca che ospita il laghetto da cui trae il nome la mia meta odierna.
Mi concedo una doverosa pausa fotografica per immortalare le vette che compongono il gruppo del Weissmies che da qui inizia a mostrarsi in tutta la sua magnificenza…ammirandolo ho ancora una volta la conferma di trovarmi in uno degli angoli delle Alpi capace di suscitarmi le emozioni più intense!
Ripreso il cammino affronto l’ultimo tratto di sentiero che risale il ripido versante meridionale del Seehorn e così, dopo alcuni lunghi traversi, raggiungo la vetta verso le 13.00 del pomeriggio.
Il panorama è incantevole e abbraccia l’intero perimetro della Val Divedro: a nord il Ciistella, il Monte Leone e la Val Cairasca, a sud il gruppo del Weissmies, quello dell’Andolla e la Val Vaira, a ovest l’altopiano del Sempione mentre sotto i miei piedi si spalancano le voragini delle Gole di Gondo…un paesaggio grandioso!
Pranzo al sole in compagnia di un chiassoso stormo di gracchi e poi rientro a valle godendomi con calma ogni metro di questo bellissimo itinerario…
Quando arrivo nuovamente alla macchina sono le 17.30 e sono completamente soddisfatto, mi mancavano queste montagne e sono certo che le sensazioni che mi hanno trasmesso rallegreranno i miei pensieri per lungo tempo ancora…





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