Questo sabato sopralluogo d’obbligo in Val d’Ossola, è
da una ventina d’anni che frequento assiduamente questa grande vallata alpina
ciononostante mi avanzano diversi tracciati ancora
da percorrere e quello di oggi è, almeno in parte, uno di questi.
da percorrere e quello di oggi è, almeno in parte, uno di questi.
Non provando molta simpatia per gli apparecchi GPS ho
sviluppato l’abitudine di proporre soltanto itinerari che ho testato
personalmente, solo così ho infatti la certezza di memorizzarli come
meritano.
Le ultime settimane hanno visto il susseguirsi di abbondanti precipitazioni con temperature in genere al di sotto della media e questo ha favorito il permanere di un’abbonante innevamento anche al di sotto dei 2.000mt
La meta di oggi è la Val Cairasca e la magnifica Alpe Veglia in particolare…l’obbiettivo è quello di provare il tracciato che dà accesso a questo eden percorrendo il versante sottostante le Torri del Veglia.
Il meteo odierno è quantomai indecifrabile, davvero difficile prevederne gli sviluppi…nel momento in cui parcheggio a Ponte Campo mi accontento di godermi il bel sole che illumina la valle senza troppo preoccuparmi delle nubi minacciose che si stagliano a meridione.
Constato subito la notevole entità dell’innevamento, fortunatamente il mio percorso si sviluppa lungo un versante ben esposto al sole e ormai libero dalla neve…ad eccezione di alcuni canaloni, colmati dalle valanghe, che potrebbero riservare qualche inconveniente.
Nel primo tratto procedo in un bel bosco di conifere che mi accompagna fino all’Alpe Gilardino, oltrepassata la quale mi si presenta il primo ostacolo di oggi: il grande canalone che cala da Punta Salarioli è traboccante di neve!
Da sempre non amo camminare sui residui di valanga…al di là del rischio di scivolare la vera insidia è rappresentata dall’eventualità di sprofondare in qualche buco, in tal caso infortunarsi è davvero un’attimo! Oggi tuttavia sono qui per portare a termine il mio sopralluogo e quindi studio con attenzione il punto in cui attraversare il nevaio…
Scelgo il tratto meno ripido, dove probabilmente la neve è più compatta, e in qualche minuto sono dall’altra parte!
Il tratto successivo mi riserva un gradito e inaspettato incontro con un socievole scoiattolo che, per nulla intimorito dalla mia presenza, si fa avvicinare e persino filmare…sperduto su questo versante accidentato non penso abbia mai visto un essere umano tanto da vicino!
Proseguendo mi vedo costretto a superare altri due ripidi e poco simpatici canaloni innevati e ho la fortuna di imbattermi in un cospicuo branco di stambecchi e in alcuni esemplari di cervo la cui presenza riduce il senso di isolamento che trasmette questo tratto di sentiero.
Finalmente mi affaccio sul grandioso anfiteatro del Veglia che scopro, con una certa meraviglia, essere ancora completamente innevato…il versante dove mi trovo è ancora coperto da più di un metro di neve immacolata, mi rassegno così all’idea di guadagnare il fondovalle scendendo a naso in neve fresca.
Fortunatamente non si sprofonda quasi e la discesa risulta così piuttosto agevole anche se minacciata da un temporale che rimbomba verso il Sempione. Raggiungo così rapidamente le baite de La Balma dove posso finalmente mangiare un boccone e asciugarmi i piedi ben refrigerati nell’atto di guadare un paio di torrenti dalle acque davvero gelide.
Il resto della discesa si svolge tranquillo lungo il comodo percorso di fondovalle che mi riporta direttamente al punto di partenza…che dire: sopralluogo concluso con successo e giornata davvero soddisfacente, l’Alpe Veglia rimane sempre una garanzia!
Le ultime settimane hanno visto il susseguirsi di abbondanti precipitazioni con temperature in genere al di sotto della media e questo ha favorito il permanere di un’abbonante innevamento anche al di sotto dei 2.000mt
La meta di oggi è la Val Cairasca e la magnifica Alpe Veglia in particolare…l’obbiettivo è quello di provare il tracciato che dà accesso a questo eden percorrendo il versante sottostante le Torri del Veglia.
Il meteo odierno è quantomai indecifrabile, davvero difficile prevederne gli sviluppi…nel momento in cui parcheggio a Ponte Campo mi accontento di godermi il bel sole che illumina la valle senza troppo preoccuparmi delle nubi minacciose che si stagliano a meridione.
Constato subito la notevole entità dell’innevamento, fortunatamente il mio percorso si sviluppa lungo un versante ben esposto al sole e ormai libero dalla neve…ad eccezione di alcuni canaloni, colmati dalle valanghe, che potrebbero riservare qualche inconveniente.
Nel primo tratto procedo in un bel bosco di conifere che mi accompagna fino all’Alpe Gilardino, oltrepassata la quale mi si presenta il primo ostacolo di oggi: il grande canalone che cala da Punta Salarioli è traboccante di neve!
Da sempre non amo camminare sui residui di valanga…al di là del rischio di scivolare la vera insidia è rappresentata dall’eventualità di sprofondare in qualche buco, in tal caso infortunarsi è davvero un’attimo! Oggi tuttavia sono qui per portare a termine il mio sopralluogo e quindi studio con attenzione il punto in cui attraversare il nevaio…
Scelgo il tratto meno ripido, dove probabilmente la neve è più compatta, e in qualche minuto sono dall’altra parte!
Il tratto successivo mi riserva un gradito e inaspettato incontro con un socievole scoiattolo che, per nulla intimorito dalla mia presenza, si fa avvicinare e persino filmare…sperduto su questo versante accidentato non penso abbia mai visto un essere umano tanto da vicino!
Proseguendo mi vedo costretto a superare altri due ripidi e poco simpatici canaloni innevati e ho la fortuna di imbattermi in un cospicuo branco di stambecchi e in alcuni esemplari di cervo la cui presenza riduce il senso di isolamento che trasmette questo tratto di sentiero.
Finalmente mi affaccio sul grandioso anfiteatro del Veglia che scopro, con una certa meraviglia, essere ancora completamente innevato…il versante dove mi trovo è ancora coperto da più di un metro di neve immacolata, mi rassegno così all’idea di guadagnare il fondovalle scendendo a naso in neve fresca.
Fortunatamente non si sprofonda quasi e la discesa risulta così piuttosto agevole anche se minacciata da un temporale che rimbomba verso il Sempione. Raggiungo così rapidamente le baite de La Balma dove posso finalmente mangiare un boccone e asciugarmi i piedi ben refrigerati nell’atto di guadare un paio di torrenti dalle acque davvero gelide.
Il resto della discesa si svolge tranquillo lungo il comodo percorso di fondovalle che mi riporta direttamente al punto di partenza…che dire: sopralluogo concluso con successo e giornata davvero soddisfacente, l’Alpe Veglia rimane sempre una garanzia!